Il recupero crediti: come difendersi

IL RECUPERO CREDITI

COME DIFENDERSI

Il recupero crediti. Attraversare un periodo di difficoltà può capitare. I problemi fanno parte della vita, e il percorso può essere accidentato per tutti. E i problemi economici? Quelli sono i più facili da incontrare, a volte basta un imprevisto per trovarsi nell’impossibilità di risolverli senza che le difficoltà diventino insormontabili.
É vero, dobbiamo cercare di evitare di indebitarci troppo, ma a volte la vita ci conduce a compiere dei passi che avremmo evitato molto volentieri. Mantenere i figli agli studi, cambiare dei mobili di casa o sostituire la caldaia che si è rotta sono eventi che ci costringono, a volte, a ricorrere al credito. Poi basta poco, basta dover affrontare una spesa non preventivata ed ecco che tutto crolla, cominciano ad accumularsi i ritardi, si ricorre a una carta di credito revolving nella convinzione di poter recuperare gli arretrati, ma invano. In realtà le difficoltà aumentano.

MA QUESTA É UNA COLPA? ASSOLUTAMENTE NO!

Una famiglia in difficoltà va aiutata, non distrutta.Chi non paga non è un delinquente! E chi ha intenzione di onorare i propri debiti merita di essere rispettato ed aiutato. Sempre più spesso raccogliamo i racconti della gente comune, persone che entrano in contatto con le agenzie di recupero crediti. Il recupero crediti dovrebbe avere in realtà una funzione utilissima per le banche, ossia quella di riuscire a trovare delle soluzioni idonee per raggiungere un punto di incontro tra il cliente in difficoltà e la banca che ha erogato il prestito. É chiaro che in queste trattative ognuno dovrebbe cedere su qualcosa, ma l’accordo tra le parti rimane sempre la soluzione ideale.
E invece le società di recupero crediti sono diventate, a causa dei comportamenti di alcuni, un grande problema per il mondo finanziario di oggi. Sempre più spesso si ha notizia di atteggiamenti molto aggressivi, di agenti che si recano a casa o sul posto di lavoro dei clienti minacciando pignoramenti e conseguenze gravissime dai mancati pagamenti, di telefonate compiute con una violenza verbale eccessiva.
Fortunatamente tanti agenti del recupero si comportano correttamente e professionalmente. Tanti tengono strettamente fede al codice deontologico che tutte le società di recupero hanno accettato di seguire, quindi rispettano la dignità del debitore. Impariamo quindi a difenderci da coloro che si comportano scorrettamente.
Quando veniamo contattati, al telefono o di persona, prima di cominciare a parlare, chiediamo sempre il nome della società con la quale stiamo trattando, annotiamo il nome della persona con cui stiamo parlando e il suo numero di telefono: l’incaricato, quindi, sarà più attento a quello che dice. Ricordiamo che i recuperatori percepiscono una percentuale su ciò che incassano, per cui il loro interesse è sollecitare più volte il cliente al pagamento, anche con insistenza. Occorre però sempre rispetto e correttezza: l’articolo 660 del codice penale, intitolato “molestia o disturbo alle persone”, così recita: “chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a € 516”. Ricordiamo inoltre che il debitore può registrare una telefonata, mentre l’operatore non può farlo a meno che non lo comunichi preventivamente.
Un agente può recarsi a casa del debitore, bussare al citofono o alla porta? Certo, è autorizzato a farlo, ma nessuno è tenuto in alcun modo a riceverlo. Può parlare con lui solo se gli va di farlo. Attenzione, nessuno può compiere minacce, nemmeno velatamente! Il funzionario può solo presentare la situazione debitoria e proporre delle soluzioni per il pagamento. Anche contattare un cliente sul posto di lavoro è un’azione al limite dell’illegalità. Presentarsi presso l’ufficio o telefonare di continuo in assenza del cliente è comunque un comportamento poco corretto, perché, anche se non viene rivelato il motivo del contatto, un collega del cliente comprenderà facilmente che esiste un problema con un creditore.
Nessuno può essere contattato sia al telefono che di persona durante la settimana oltre le 20:30, il sabato pomeriggio e tutta la domenica. Il Garante della Privacy ha stabilito inoltre che il cliente non può essere chiamato più di una volta al giorno e non più di tre volte alla settimana. Precisiamo che se un operatore telefonico o domiciliare si presenta come avvocato sta dicendo una falsità in quanto una società di recupero non può avere tra i dipendenti un avvocato. L’agente di recupero non è un pubblico ufficiale, quindi, può solo richiedere il pagamento di un debito e non ha altri poteri. Un agente di recupero crediti che, presentandosi come “Ufficiale Giudiziario” effettua minacce legali o si introduce in casa vostra commette un reato.
É importante ricordare che ogni azione legale (decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento) deve essere notificata da un pubblico ufficiale. E un ufficiale giudiziario non potrà mai recarsi a casa del cliente debitore per chiedere di denaro se prima non avrà notificato degli atti giudiziari come un decreto ingiuntivo o come un precetto. Ci arrivano diverse segnalazioni di persone in difficoltà con un finanziamento che alla seconda rata insoluta si sentono minacciare al telefono o di persona di atti giudiziari, di pignoramento dello stipendio, di sequestro della casa… in questo caso si tratta di incaricati del recupero che tentano di intimorire, di spaventare. Ma ragioniamo: crediamo sia possibile che per due rate arretrate la banca ci porti via la casa dove viviamo? Quindi facciamo valere i nostri diritti…

COLLABORIAMO CON I FUNZIONARI CHE SI COMPORTANO CORRETTAMENTE…

E DENUNCIAMO SUBITO GLI ATTEGGIAMENTI SCORRETTI!