Ristrutturazione debiti e liquidazione controllata: quali differenze?

RISTRUTTURAZIONE DEBITI E LIQUIDAZIONE CONTROLLATA

QUALI DIFFERENZE?

Quando ci si trova in una situazione di sovraindebitamento, è fondamentale comprendere le diverse opzioni a disposizione per risolvere la propria situazione finanziaria. Due delle procedure più comuni in Italia sono la ristrutturazione dei debiti del consumatore e la liquidazione controllata del sovraindebitato. Ma quali sono le differenze tra queste due modalità? E quali sono le implicazioni per i debitori?

RISTRUTTURAZIONE DEBITI: UNA SOLUZIONE PERSONALIZZATA

La ristrutturazione dei debiti del consumatore è una procedura adatta a coloro che desiderano mantenere il controllo dei propri beni e risolvere la propria situazione debitoria senza liquidarli. In questa procedura, non vi è alcun obbligo di vendita dei beni del debitore. Uno degli elementi chiave della ristrutturazione dei debiti del consumatore è il piano di ristrutturazione, che deve essere approvato dal tribunale e seguito attentamente dal debitore. L’esdebitazione avviene solo se il piano viene omologato dal giudice e viene correttamente eseguito dal consumatore.

LIQUIDAZIONE CONTROLLATA: UN APPROCCIO PIÙ RADICALE

Dall’altra parte dello spettro si trova la liquidazione controllata del sovraindebitato, che ha sostituito la liquidazione del patrimonio prevista dalla precedente Legge 3/2012. Questa procedura è più radicale e prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori. In questa procedura, l’esdebitazione non è legata a un piano di ristrutturazione, ma viene valutata dal giudice al termine della procedura stessa. Inoltre, la liquidazione controllata può essere attivata anche da un creditore, a condizione che il suo credito sia superiore a 50.000 euro.

NOVITÀ E DIFFERENZE TERMINOLOGICHE

Un cambiamento significativo introdotto con la liquidazione controllata è il suo posizionamento all’interno del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII). Questa procedura non è più inclusa nella sezione dedicata alle procedure di sovraindebitamento, ma è stata spostata nella parte relativa alla liquidazione giudiziale. Inoltre, la liquidazione controllata non è più esclusivamente una procedura volontaria, ma può essere attivata anche da un creditore, il cui credito supera la soglia di 50.000 euro.

CONCLUSIONI

Le differenze tra la ristrutturazione dei debiti del consumatore e la liquidazione controllata del sovraindebitato sono significative e dipendono dalle circostanze specifiche del debitore. Mentre la prima offre un approccio personalizzato che permette al debitore di mantenere il controllo dei propri beni, la seconda è una soluzione più radicale che prevede la liquidazione dei beni per soddisfare i creditori. È importante valutare attentamente entrambe le opzioni e consultare un esperto per determinare quale sia la migliore per la propria situazione finanziaria.
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